mercoledì 2 aprile 2008

Passati di verdure

..."When love breaks down", "How can you mend a broken heart", "She's gone", "I just don't know what to do with myself" e....alcune di queste canzoni le ho ascoltate in media una volta alla settimana, da quando avevo sedici, o diciannove, o ventun anni, a oggi. Questo come potrebbe non lasciare un segno? Come potrebbe non trasformarti nel genere di persona destinata ad andare in pezzi quando il primo amore se ne va? Cosa è venuto prima, la musica o la sofferenza? Ascoltavo la musica perchè soffrivo? O soffrivo perchè ascoltavo la musica? Sono tutti quei dischi che ci fanno diventare malinconici?

(Nick Hornby, "Alta fedeltà")

A volte mi capita di pensare che certi miei stati d'animo siano provocati, piuttosto che rispecchiati, dalla musica che ascolto. A volte un qualunque oggetto riproduttore di suoni sotto effetto shuffle/random mi propone una canzone che dice esattamente quello che sto pensando. Ma davvero lo pensavo prima? O ho cominciato a pensarlo quando ho riascoltato casualmente il testo di un brano che conosco a memoria ma che non stavo calcolando?
Sono i misteri dei nuovi mezzi di riproduzione musicale. Grazie al random si affacciano alle cervella testi vecchi e nuovi, ascoltati male o bene, ora o domani. O ieri.
Una canzone torna sempre utile; magari prima la ami, ma non è ancora entrata a diritto nella tua vita quotidiana. Poi il tuo cuore va in pezzi, e lei è lì ad aspettarti. Per me è stata "Can't be with you"; ora, quando l'ascolto, non posso fare a meno di sorridere pensando a come quelle parole si siano ordinate in fila fino a giungere ad un senso compiuto, e completo.
Passati. Ricordi di quando scrivevo qui per le prime volte. Ed era già maggio, ed erano passati tanti mesi, ed ancora invece sentivo l'urgenza di dire "Quelle canzoni dicono quello che voglio dire io! Sono da ascoltare! Per favore, ascoltatele! Per favore, ascoltale TU".
Ma mai che sia successo - credo. E poi ora che importa? I passati a volte e per qualcuno sono presenti, ma per altri sono solo passati. Ricordi che seppur ricordati, in quanto ricordi non hanno atti-nenze con l'adesso. E chi può saperlo se in altre teste non è così? Quando si passa al presente davvero? Quando certe assenze sono sincere?
Passati di verdure
Passati delle persone
Passati ad altre cose
Passare un traguardo
Passi in avanti

(Confide in me, tell your story)
Are you terrified to fail?

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