mercoledì 13 gennaio 2010

Indie Chic (corollario)



Come creare un video che affascina grazie a movenze, vento, suoni, ma soprattutto moda.

(via Pretty Much Amazing)

domenica 10 gennaio 2010

Post-Punk, Geist e Revival



chiara scrive:
http://pitchfork.com/reviews/albums/13597-in-this-light-and-on-this-evening/
g* scrive:
mi fai una sintesi? sto finendo la scrittura
the least fun band of the bunch
chiara scrive:
Da quanto capisco dice che assomigliano troppo ai Joy Division, il debutto del 2005 era valido, sono un po' come tutte le altre banducole che rievocano il post punk degli anni '80
g* scrive:
a me sembra dica che sono molto diversi dal loro debutto e che offrono una immagine valida di essere l'ultima vera band post punk onorando i Joy Division
chiara scrive:
cioè punk triste elettronico
g* scrive:
ma discostandosi da loro elettronicamente
chiara scrive:
bè, i Joy Division sono diventati New Order e sono proprio 'sta roba qui
g* scrive:
però non è contentissima
rimane il fatto che "Eat raw meat = Blood drool" è strabella, secondo me. La ascolto in loop
"I don't wanna be ignored, oh God!"
una canzone che inizia così è meravigliosa!
i don't wanna be left out, or GET FUCKED!"
chiara scrive:
io direi che il risultato mi piace tanto, che so che non è nulla di nuovo, ma che racconta bene i tempi, soprattutto se si guarda agli Editors COME PERCORSO, da post-punk-revival con le chitarre verso il ritorno al post-punk anni '80 coi sintetizzatori. Ma le etichette vengono sempre scomode
g* scrive:
a me piace il percorso che hanno fatto, più di quello dei killers
chiara scrive:
sisi
c'è da dire che i poveri Killers sono emersi come band pop, ormai
col successo è venuto anche lo screditamento
invece gli editors sono più danzerecci ma con "cupità"
sto ascoltando i primi due album, cmq, e non me li aspettavo così pop
faciloni
g* scrive:
tha back room è facilone, anche se ci sono delle chicche
an end has a start osa di più
pesta su alcuni punti, cerca un'identità
chiara scrive:
era anche il disco "della consacrazione"
g* scrive:
l'ultimo è come se avessero pensato che l'identità può essere cercata attraverso vie alternative e non ortodosse,
l'identità si sperimenta
chiara scrive:
che chicche!
g* scrive:
nessuno preclude che nel prossimo lavoro possano tornare ad un sound più melodico, ma credo che la cifra degli editors sia anche questa, ossia mancare assolutamente sempre il bersaglio, farsi scoprire nel tempo. non lavorano spesso in un'ottica di puro marketing delle idee e dei generi, fanno quello che piace. piaccia anche agli altri, o meno. Sono "editori", di quelli di vecchio stampo.
loro pubblicano secondo il loro gusto
chiara scrive:
che poi, alla fine mi sembra che le caratteristiche musicali siano le stesse, ma che col nuovo disco abbiano semplicemente cambiato gli strumenti
g* scrive:
probabile che vengano da un biennio di cambio dei gusti musicali, di interfenrenze,
contaminazioni, o solo voglia di divertirsi con i sint e le batterie elettriche
chiara scrive:
bè, vanno di moda, eh
il che, insomma, non è da precursori
però è anche vero che queste mode che vanno di moda avranno ragion d'essere
g* scrive:
giustissimo
chiara scrive:
Racing Rats, ha un ritmo di batteria dance...praticamente la rifaranno con elettroniche e sarà il disco del 2009
g* scrive:
forse c'era in Racing Rats il seme di questo nuovo lavoro?
chiara scrive:
potrebbe
è la stessa idea di ritmo dei Bloc Party, anche se si sente che lo spirito, il Geist, è diverso
ma il genere c'è