mercoledì 4 settembre 2013

GLI ZOMBIE SIAMO NOI




Restare a Milano d'estate. E ti ritrovi a pensare agli zombie, parlandone con un altro esperto e, perchè-no-diciamolo, sociologo, qui detto G*, grazie al quale ho integrato qualcosina del mio articolo. Qui la discussione completa.


Quest'estate abbiamo visto il nuovo World War Z di Brad Pitt, coi suoi zombie superpotenti che corrono come missili e creano montagne umane alte dei palazzi. E se i concetti di "zombie-che-corre" e "virus" erano già stati affrontati ampiamente sul grande schermo, è a quello piccolo che ci rivolgiamo per capire che cosa diavolo sta succedendo.

Partiamo dalla regola fondamentale. Gli zombie ti mordono per mangiare, divorarti, spolparti ben bene fino all'osso. Il principio-cardine è cercare bulimicamente di impossessarsi della forza vitale (dell'anima e dello spirito) dell'essere vivente, cosa che egli ahinoi non ha più: il mordicchio fugace che tenta la diffusione del morbo è del tutto insensato, capite?! Eppure noi ce lo spieghiamo così, come un virus. Pensiamo forse che, essendo qualcosa di scientifico, possiamo sconfiggerlo. Illusi.