lunedì 20 febbraio 2012

Piovosità*




Oggi che piove, è il momento giusto.
E' il momento migliore per un epitaffio - oggi che il clima corrisponde al mio mood meditativo e riflessivo. Oggi che Vitaminic pubblica la sua fine inevitabile. Oggi che si conclude una parte della mia vita.
Di parole se ne dicono tante, e tutte piene di ricordi meravigliosi. Sembra un mondo bello, quello che è stato condiviso a Vitaminic. E lo era. Ma non mi voglio soffermare su alcuni ricordi piuttosto che altri, perché c'è chi sa farlo meglio di me. A me spetta la lirica, il sogno e il ricordo.
A parlare dei rapporti fra le persone (rapporti digitali, ma non per questo meno reali), vien spontanea la parola "famiglia", anche se non è per niente la parola giusta. Non era una famiglia. Era un insieme di menti creative volte allo stesso scopo. Ci si conosce anche solo attraverso le parole. Parole che, dopotutto, vedi impresse sul tuo schermo. Ed in questa sinestesia di esperienze - vista, ascolto, tatto - ho vissuto imparando, facendo, ascoltando, sperando, collaborando…
Ho imparato tanto, nel mio fantastico angolino. Ho dato sfogo a tutta la mia creatività guardando a fuori, al mondo - dal mio angolino. Ho vissuto una bellissima esperienza, ed è ora di uscire dal mio angolino.
Grazie, però, per tutto quello che è stato.
Farewell, Vita/me/nic. Ti storpio perché ti ho tanto amato.



* titolo di marnie

Un concerto, le età della vita


Un concerto che ripassa le età della vita. Che detta così sembra una figata, ma non prendetemi troppo sul serio: intendo qualcosa di più intimo, semplice e modesto. Questa sera ho rivisto i fantasmi del mio passato, ricordi che han fatto di quel concerto una bella esperienza, dopotutto.
La scusa è l'esibizione live for the first [si dice sempre così] time from Berlin, Germany, please welcome to Missincaaaat. Ok, scherzi a parte sull'osannazione del cervello scappato: suona Missincat. Lei, per chi cercasse di orientarsi e me ne chiedesse numi, si distingue precipuamente per: a) vocettina flebile flebile, b) chitarrina, c) atmosfere farfallose con le nuvolettine bianche. Ed è da qui che parto, dal sentirsi bambine. E' una cosa di cui forse non ci si dovrebbe vergognare, no? Però la mia parte cinica se ne è sentita un po' irritata, nonostante si sia voluta ricredere sulla piacevolezza dei suoni messi in campo: un concerto amabile, che accompagna con piacere la fine del weekend. Le diamo un buon voto e passiamo oltre. Facciamo un passetto indietro: il warm up di Lavinia! (il cui ! già mi incasina con la punteggiatura e ci devo mettere due parentesi per dividerla dai due punti): l'adolescenza. Con questo termine si racchiude un'infinità di cose, di sentimenti, di prime esperienze. Ma qui, s'intende io-giovane-ai-miei-primi-esperimenti-con-la-chitarrina. E sto cercando vivamente di non risultare offensiva, anche se mi costa una certa fatica. Dunque. Io. Ai miei tempi me ne stavo abbracciata alla mia chitarra, provavo due accordi, ci mugugnavo sopra qualcosa, mi sentivo la nuova stella del rock, presa nell'euforia dei miei gorgheggi blues. Oh yeah. Poi il momento finiva, e forse è una mia tremenda mancanza di autostima, ma non avrei mai pensato di mettere a parte di quegli esperimenti un palco intero di una città lontana lontana. Avrei fatto prima un buon labor limae (perché studiavo, eh), mi sarei riascoltata dal registratorino che sai, magari la mia voce non è 'sto granchè, e…cose così. Ma invece, stasera è come se qualcuno mi avesse spedita là, su quel palco, senza preparazione. Per fortuna che ho (ha) la precauzione di spiegare "l'ho scritta a 13 anni, abbiate pietà". Ok, io di pietà ne sono piena, ma crediamo davvero che sia opportuno suonare abbozzi di cose in cui neanche tu credi? Un minuto di silenzio per la riflessione.

giovedì 16 febbraio 2012

L'interesse P



L'effetto Pinterest è una concreta minaccia al mio portafoglio. Attenzione, oh voi che entrate!

Finora il mio profilo se ne stava un po' in disparte come la famosa particella di sodio: c'è qualcuuuuno?!! E poi boom! Appaiono addirittura i fatidici bottoni "condividi con". Tutti ne parlano, tutti si aggiungono. Ci si chiede perfino che differenza ci sia con Tumblr. Domanda che in effetti, per come lo uso io, Tumblr, ha del potenziale: bravi. Le recensioni (ormai si recensisce tutto) dicono che il punto di forza è nell'attRacco visivo all'attenzione altrui: basta con le parole, vogliamo suggestioni. Vero.

Ma qualcuno si è reso conto del pericolo per le nostre già labili finanze? Da parte dei consumatori, intendo. Aiuto. Ogni cosa che vedo è un possibile oggetto del desiderio. Anzi, di più: io la voglio possedere.

Scommetto che a breve ci faremo pure la lista nozze.
E con tutti i matrimoni che mi stanno spuntando fuori, non sarà così male.
Se non che per il mio portafoglio.